La Summer School dello scorso luglio ha aperto la terza annualità di RIPARTIRE, il progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, realizzato da ActionAid e che a Pordenone coinvolge RagazzinGioco, il Comune, studenti, docenti e genitori dell’Isis Zanussi e realtà del territorio sui temi dell’impegno civico e dei processi democratici.
Il progetto si prepara ora a presentarsi ancor di più al territorio con la partecipazione alla XXIII edizione di Pordenonelegge, la rassegna letteraria che animerà la città dal 14 al 18 settembre.
Le parole per dire…
“Le parole per dire…” è il titolo dell’incontro che vedrà coinvolta la Fondazione RagazzinGioco mercoledì 14 settembre a partire dalle ore 10.00 nella cornice del Ridotto del Teatro Verdi di Pordenone.
Insieme alla Fondazione, rappresentata dall’educatrice Erika Buso che presenterà il panel, i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Zanussi, il Comune di Pordenone e gli autori Fabrizio Acanfora e Beatrice Cristalli.
“Le parole per dire…” si propone di approfondire, attraverso le parole appunto, i temi dell’identità, della diversità, dell’inclusività; per valorizzare la consapevolezza di sé e degli altri e l’autodeterminazione.
Gli spunti arriveranno dai libri di Beatrice Cristalli, autrice di “Parla bene, pensa bene. Piccolo dizionario delle identità”, e Fabrizio Acanfora, che ha scritto “In altre parole. Dizionario minimo di diversità” e dalle esperienze che gli studenti e le studentesse dell’Istituto Zanussi hanno vissuto e sperimentato nei primi due del progetto RIPARTIRE, durante il quale si sono impegnati, tra le altre cose, nel contrasto alle diseguaglianze educative.
Una grandissima soddisfazione
Portare un progetto articolato e importante come RIPARTIRE sul palco di Pordenonelegge, un appuntamento culturale che per la città, ma non solo, rappresenta un’occasione unica di confronto, scoperta e approfondimento, è una grandissima soddisfazione per la Fondazione.
Perché mette in contatto il mondo della scuola e dell’educazione con la cittadinanza, perché permette di affrontare temi complessi con il linguaggio universale della scrittura, e soprattutto perché permette di vivere un’esperienza significative alle ragazze e ai ragazzi che accompagniamo in una parte del loro percorso di crescita: un percorso non solo educativo e formativo, ma anche sociale e civico.