Caro RIG… pensieri, sensazioni, emozioni di chi lo vive

Il RIG è uno spazio fisico, un luogo di incontro, confronto, crescita.
Il RIG è però anche un tempo: per dedicarsi a sé stessi e al proprio futuro… e talvolta anche agli altri
Il RIG è certamente anche un’esperienza: di studio, di gioco, di relazione, di impegno costante.

Il RIG è tutto questo ma è molto di più: è quello che rappresenta per ogni ragazza, ragazzo, genitore, docente, educatrice, educatore, volontaria e volontario che lo vive.

Caro RIG…

Abbiamo quindi raccolto le impressioni, le testimonianze, gli stimoli che nel 2023, anno in cui abbiamo celebrato anche i 10 anni di attività della Fondazione, sono emersi da ragazze e ragazzi delle scuole medie e superiori e da volontari e volontarie di RagazzinGioco.

Ragazze e ragazzi delle scuole medie

  • Il tempo che trascorro con te giocando, ridendo e scherzando facendo i compiti grazie all’aiuto degli educatori. 
  • Per me sei un posto fantastico dove facendo i compiti mi tranquillizzo, ma nello stesso tempo sto con i miei amici più stretti divertendoci. 
  • Per me il RIG serve per divertirsi a fare i compiti insieme e giocare tutti insieme a dei bei giochi e parlare e scherzare tra di noi. Per me il Rig ci dovrebbe essere tutti i giorni perché è troppo bello, il Rig serve per non annoiarsi, ma serve per divertirsi e riunirsi tutti insieme e per fare dei bei giochi. 
  • Il RIG aiuta sempre a fare i compiti, ci lascia il nostro tempo per giocare, ti aiuta a rispettare le regole ed il rispetto tra compagni. E aiuta ad esporsi meglio con le altre persone e a non insultarci a vicenda, e quando vedono troppa competizione e troppi spintoni in un gioco, lo bloccano per un momento così evitiamo di farci male tra compagni. 
  • Il RIG è stato in tre anni il migliore posto dove fare i compiti e giocare nel parchetto fuori e dove fare amicizie con gli educatori con partite a calcio a basket insieme e con giochi dopo i compiti divertentissimi 
  • Il RIG è un posto in cui tutti i collaboratori ti danno una mano ed è anche un luogo dove ti puoi divertire e conoscere altre persone. Fanno attività molto divertenti e dopo che tutti finiscono i compiti si fa merenda e poi si gioca o a basket o a calcio e se i tuoi non arrivano loro restano lì anche dopo le sei. 
  • Abbiamo imparato tante robe al RIG e vissuto dei bei momenti. Abbiamo avuto nuove amicizie. 
  • Il RIG per me è un posto dove ci si può divertire grazie a tutti gli educatori, anche il momento dei compiti è bello perché avendo degli amici vicini è più divertente. 
  • Grazie al RIG io e il mio migliore amico ci siamo conosciuti.  
  • Il RIG è un bel posto. 
  • Il RIG per me è come una seconda casa.  
  • Caro RIG, il tempo che trascorro con voi e molto divertente.  
  • Le cose che mi piacciono dello spazio RIG sono il momento dei giochi e il momento dei compiti. 
  • La cosa che mi piace dei giochi è quando decidiamo che gioco fare insieme e nel momento dei compiti ho 1 ora di tempo per studiare e farmi i compiti. 
  • Per me il RIG è come casa, dove posso ridere e scherzare. ma quando ci sono dei momenti seri cambio atteggiamento. 
  • Grandissimo RIG! Anche se sono arrivato a settembre e non rimarrò per tanto, mi sono divertito tanto e mi mancherà. Mi sono fatto tantissimi amici… adios RIG. 
  • Il RIG e una delle attività più belle che ho fatto nella mia vita. Mi sono fatto moltissimi amici, abbiamo giocato, senza parlare delle buonissime merende. Mi hanno aiutato con i compiti e per questi due mesi mi mancherà molto. 

Ragazze e ragazzi delle scuole superiori

  • Abbiamo passato tanti anni insieme, anni che sono volati. Mi sembra ieri quando per la prima volta ho fatto il mio ingresso al RIG, o quando per la prima volta ho provato lo Spazio Gioco: un’emozione unica, non avrei nemmeno le parole per esprimere quell’emozione. Mi sono divertito/a molto, ho fatto nuove amicizie e mi sono sentito in compagnia.
  • I momenti di gioco, poi, erano gli unici momenti in cui di solito la maggioranza veniva ascoltata. Sono sempre stati momenti di divertimento, con giochi nuovi: grazie agli educatori ho fatto un sacco di attività all’aperto, giochi da tavolo di tutti i tipi.
  • Un altro momento importante è la merenda: ci riuniamo tutti a mangiare, a volte potevamo prepararla anche noi ragazzi. Anche durante il COVID facevamo il RIG Online e mangiamvamo quello che avevamo in casa. La merenda al RIG è una cosa bella per poter stare insieme tutti.
  • Vi ringrazio di cuore per avermi accettato e accolto anche quest’anno. Ringrazio tutti gli educatori (Matteo, Alice, Patrizia, Paolo, Elisabetta) per avermi fatto entrare per eccezione quando l’educatore ancora non c’era, per avermi fatto giocare e anche fare merenda. Ringrazio anche per quando mi avete detto gli orari e le giornate in cui potevo venire al RIG. Grazie per avermi consolato quando ero triste. Grazie per i due pezzi di torta che mi avete dato e anche per il biscotto. Grazie di tutto, con affetto. (Fabio)

Volontarie e volontari

  • Caro RIG, penso questo: il tempo è un dono prezioso che ci viene dato. Possiamo sprecarlo o metterlo a frutto. Per le volontarie, dedicare alcune ore del tempo per preparare la merenda ai ragazzi del RIG non è solo spalmare qualche fetta biscottata o preparare il tè. È soprattutto stare insieme a loro, fargli sentire la nostra presenza, condividere il loro tempo. In questo modo riceviamo più di quello che doniamo. Grazie alla Fondazione che in questi dieci anni ha messo a frutto il tempo di tutti noi.
  • Al RIG aiuto i ragazzi a fare i compiti, studio con loro, solitamente i ragazzi delle scuole superiori ma può succedere anche che debba seguire i ragazzi delle medie. Il cantautore Roberto Vecchioni, musicista e professore di liceo, qualche tempo fa ha sottolineato che in latino studio significa anche amore e quindi studiare significa amare, e amare e studiare significano dare un senso alla vita. Anche per me studiare o aiutare a studiare è dare un senso alla vita. E il RIG mi permette di fare questo. Quando arrivo in fondazione entro nel salone, i ragazzi stanno giocando nel campetto dietro l’oratorio se arrivo un pò prima delle 15 oppure sono già pronti per fare i compiti seduti attorno ai tavoli. Il salone è un vociare tranquillo, gli educatori si muovono con leggerezza e con fermezza fra i ragazzi parlando ascoltando coordinando le diverse attività. Alcuni docenti volontari stanno già lavorando con qualche ragazzo o si apprestano a farlo. All’ora della merenda arrivano le signore volontarie del quartiere, sono loro che quotidianamente preparano la “merenda” del pomeriggio. Si respira un clima del fare, della disponibilità e di serenità. La scuola è un evento corale e collettivo, anche il RIG è un evento corale e collettivo.
  • Ci vorrebbero molti RIG, perché, al di là dello studio, sono occasioni d’incontro e punti di riferimento necessari. Costerebbero poco, e in ogni caso i vantaggi sociali, se non culturali, sarebbero notevoli: quel che si dice un buon investimento sul capitale umano.
  • Ricordo il giorno in cui il prof. Collaoni mi ha proposto di venire al RIG. Era il 2015, nel corso di una manifestazione per l’accoglienza dei richiedenti asilo. E da quel giorno, il mio tempo passato al RIG con i ragazzi, gli educatori e gli altri volontari è stato il tempo dell’incontro, del dialogo, del confronto con realtà diverse, dell’allegria, della speranza in un mondo nuovo.
  • Pur frequentando da poco il RIG posso dire che lì il tempo, nel senso di età, viene annullato, perché io torno indietro con gli anni e rivivo con i ragazzi gli entusiasmi e le difficoltà dell’adolescenza; si percepiscono l’amicizia, l’accoglienza di tutti, la voglia di crescere insieme, per cui il tempo passa in fretta perché tutti percepiscono che lo stanno passando nel modo migliore possibile.