Supporto alla didattica: l’esperienza RIG durante la pandemia

Quando si pensa alla scuola durante la pandemia spesso ci si immagina un docente che ha davanti a sé una classe connessa tramite computer e connessione e che svolge la sua lezione esattamente come in aula.
In parte è vero, perché i professori hanno saputo adattarsi bene ai nuovi strumenti didattici, ma c’è molto di più.

Quello che non si vede, ma è estremamente importante, è il fatto che negli ultimi 11 mesi ragazzi e ragazze hanno visto stravolgersi il confronto e il rapporto con compagni, docenti e anche con l’équipe educativa di RagazzinGioco.

Cos’è cambiato

La pandemia ha tolto a ragazze e ragazzi buona parte della loro socialità. Stare assieme ad amici e compagni è uno dei fulcri della crescita dei giovani e l’impossibilità (o la limitazione) a spendere tempo prezioso in piccoli o grandi gruppi comporta difficoltà sotto diversi aspetti.
Nel rendimento e nella crescita scolastica pesano sicuramente la mancanza del confronto sui compiti e sulle dinamiche scolastiche e i mesi passati lontano dal “luogo” scuola.

Un anno di didattica frammentata dai continui stravolgimenti di sistema ha pesato anche sui docenti, spesso costretti ad “inseguire” i programmi scolastici e in difficoltà nel cercare di focalizzare la loro attenzione sui singoli alunni oltre che sulle classi. 

Per gli operatori di RagazzinGioco la necessità di “diluire” gli incontri è stata sicuramente una difficoltà, ma con il tempo e l’esperienza ha permesso di instaurare un rapporto personalizzato con ogni ragazzo, e di conseguenza anche di essere di supporto ai docenti per approfondire la specificità di ognuno e fare in modo che nessuno rimanga indietro nel percorso di crescita e apprendimento.

Nuovi strumenti

Adattamento, creatività ed impegno sono state le parole chiave del percorso di crescita che ha accompagnato l’équipe educativa durante questo anno: nel trovare nuove modalità, nuovi stimoli da trasmettere a ragazzi e famiglie e anche nuovi strumenti per migliorare l’esperienza del RIG.

Nel corso dei mesi educatori, professori e ragazzi hanno infatti sperimentato strategie nuove per fare i compiti online (ripassare, fare schemi, risolvere esercizi di matematica…) e imparato ad utilizzare strumenti digitali utili.
Jamboard, paint e microsoft mathematics sono solo alcuni dei programmi che hanno contribuito ad aiutarci nei compiti, spesso svolti grazie alle postazioni tecnologiche che la Fondazione RagazzinGioco mette a disposizione nel suo Laboratorio Multimendiale (LaM), realizzato lo scorso anno con il sostegno della Fondazione Friuli.

Whatsapp poi, con i suoi messaggi, le foto, i vocali, le storie e le chiamate ci ha aiutato a sopperire alla mancanza del faccia a faccia… che però, presto, speriamo di poter tornare a vivere come prima.